Il Golf è finalmente social grazie ad Ascanio Pacelli Presidente PGAI

L’anno di IMMOBILGOLF è iniziato con lo straordinario Ascanio Pacelli, Presidente della PGAI e consigliere federale FIG.

Un incontro decisivo per conoscere il suo punto di vista sull’eredità della Ryder Cup, trainante impulso per il turismo nel golf e punto di ripartenza per il golf in Italia.

Dalla nostra chiacchierata abbiamo compreso i tratti innovativi e la grande intuizione del Presidente PGAI e del suo team, una sinergia evidente grazie alla comunicazione efficacemente allineata al linguaggio di oggi.

D: Comunicare efficacemente è una skill essenziale per cavalcare l’onda Ryder Cup e tu Ascanio hai innovato radicalmente questo aspetto.

A.P.: Hai detto bene sul turismo assolutamente sì, è sotto gli occhi di tutti quello che è successo, io nella duplice veste di consigliere federale e Presidente della PGA sono intervenuto su quello che riguarda la comunicazione, non mi ritengo il mago, semplicemente avendo fatto un percorso esplorativo di esperienze diverse da quelle del golf credo che le strade da intraprendere siano molteplici.

Come Presidente della PGA insieme ai consiglieri abbiamo iniziato ad utilizzare i social in maniera nuova, raccontando il mondo del golf.

Insieme all’agenzia   che   ci   supporta   (Ideasfera),   abbiamo   creato   un   progetto   di “ristrutturazione” del sito e di attività social: avremo un influencer che non fa parte del mondo del golf e farà da tramite insieme a due professionisti, Paolo Battistini e Matia Maffiuletti giovani, genitori e già molto attivi sui social.

Molto diversi non soltanto nel comunicare ma anche nel proporsi. Racconteranno passo dopo passo in connessione con l’influencer cosa succede nel golf, come sono i circoli e come ci si avvicina.

Lato federazione il Presidente Chimenti che per primo ha creduto in una Ryder Cup italiana per molti impensabile, condivide l’esigenza di cavalcare l’onda.

E’ stato creato il gruppo di cui sono responsabile e con il quale ho condiviso il mio modo di vedere questo sport, attraverso la mia esperienza, quella dei miei figli e delle delle persone che mi scrivono. Da qui la volontà di imparare la lingua delle persone che non giocano, trovare i maestri preparati ad avvicinarli e dobbiamo saper accogliere, tre elementi imprescindibili.

La Federazione è un’istituzione e pur senza contesti lontani dal suo essere, può iniziare un discorso legato ai social e al contempo alle notizie che vanno riportate in modo istituzionale, ci devono essere, ma dobbiamo ascoltare e investire su figure che possono farci da tramite.

D: Recentemente hai parlato di call to action, puoi spoilerarci qualche cosa?

A.P. Le famose call to action saranno create con l’influencer che posterà le sue story, i follower, coloro che non sono Addict potranno divertirsi attraverso le story, cliccando i link saranno catapultati sul sito, gestito come i siti per le vacanze. Appariranno dei pop-up con tutti i maestri italiani, con i circoli e comparirà la foto del maestro che ti dirà: “ciao sono Ascanio, sono in questo circolo e mi puoi chiamare su WhatsApp. Questo il mio numero”.

I maestri faranno da traghettatori e sulla nostra porta in ogni circolo non ci sarà scritto “divieto”, ma ci sarà un professionista che ti aspetta e ti accompagna. Questo è un nuovo canale che ti permette di iniziare a giocare a golf. In realtà non abbiamo fatto niente di nuovo, abbiamo copiato un sistema di prenotazioni che agevola gli utenti, con un clic ti appare la schermata con i professionisti di golf .

D: Un’ idea dinamica che si avvicina molto alla nostra Luxury Boutique creata per i professionisti più preparati nel settore immobiliare. Voi avete pensato a chi vuole conoscere il mondo del golf e dei circoli, anticipando le possibili domande.

A.P. Chi meglio di noi ? E’ un dato di fatto. Dobbiamo farti innamorare di questo sport e legata a questo c’è anche una preparazione dei professionisti, che passa anche dall’evoluzione della Scuola Nazionale di Golf, gestita dalla FIG e che dal 1 di gennaio ha visto un cambio nella gestione e delle modalità di insegnamento ai futuri professionisti-maestri. Questo è da comunicare, soprattutto a fronte di un investimento per formare persone che non rappresentano i 59 minuti e 59 secondi di lezione. Il rapporto con il maestro va oltre, deve essere maestro, a tratti psicologo, uomo di marketing, comunicatore con le persone che fanno lezione. Non tutte vogliono diventare McIllroy, molti lo fanno per trascorrere il tempo, e tu devi essere bravo nel farli appassionare.

D: L’estate scorsa abbiamo seguito con grande interesse il vostro viaggio con MissKatia, Matilda e Tancredi negli States. Luoghi magici, campi pazzeschi sui quali vi abbiamo visti giocare. Un approccio probabilmente più friendly, in cosa potremmo prendere spunto?

A.P. Ti dico, quando viaggio per le conference e mi confronto con i colleghi ed ascolto importanti relatori, capisco che il golf, nel mondo americano e soprattutto nei circoli privati, e lì sono realmente privati, hanno iniziato a capire che devono cambiare qualcosa. Sono partiti da un presupposto molto semplice: ogni circolo ha una club house bellissima, tre quarti non viene vissuta e considerando duemila soci, quantomeno ci sono mille figli e nipoti con l’opportunità di organizzare il diciottesimo, i matrimoni,…. persone a cui far vedere questo posto, con l’armonia del luogo e la sua convivialità, poi la gente si avvicinerà,senza farli parlare per forza di golf.

Questa è la chiave perché se il circolo è sano economicamente può investire a vantaggio di chi lo vive e gioca.

D: Ascanio siamo d’accordo,  i social rappresentano uno strumento di comunicazione imprescindibile, ma in presenza pensi sia meglio varcare la soglia del circolo o provare una sorta di “battesimo del golf” nei gonfiabili in piazza?

A.P I circoli devono essere i primi ad accogliere, per ogni persona che prova in un gonfiabile ho perso l’opportunità di far provare l’emozione in mezzo al verde. Personalmente mi sto battendo per l’abolizione dei gonfiabili.

Al circolo proponiamo attività ospitando anche le iniziative di piazza in cui il pubblico viene, si rilassa, chiede informazioni, scopre momenti di aggregazione e divertimento, a volte prova ad imparare.

Il circolo deve diventare multitasking, attraverso iniziative federali che devono essere comunicate in modo diverso e attraverso il professionista, il direttore, il segretario che fanno da Caronte, comunicando e coinvolgendo le persone.

D: Riprendo le tue parole di poco fa: “provare l’emozione in mezzo al verde”. IMMOBILGOLF  è nata camminando tra una buca e l’altra per condividere  la possibilità di vivere in  paradiso e dare al contempo valore ai professionisti del Real Estate. Tu sei il Presidente di PGA Italia, un incarico che ti vede impegnato nel rafforzare la formazione, il valore e la comunicazione dei professionisti del golf.

Professione e ambiente sono i due aspetti che ci accomunano e tornando all’aspetto immobiliare, in Italia abbiamo un patrimonio di grande pregio all’interno di comprensori golfistici.

Dopo la pandemia  è stato riscoperto il valore di queste proprietà: spazi all’aperto, sicurezza, club house con attività, piscine, aree per lo sport e benessere e parcheggi.Tutto questo a prezzi che le giovani famiglie possono affrontare.

Dal tuo vissuto come General Manager a Terre dei Consoli Golf Club cosa avete vissuto?

A.P. Il circolo che gestisco è così, l’ha costruito la famiglia Caltagirone creando un importante sviluppo immobiliare, composto da ville bifamiliari e quadrifamiliari e di appartamenti di cui  il settanta , ottanta per cento è stato venduto prima del 2008.

Gli altri immobili fanno parte del Resort di Terre dei Consoli e sono stati completamente arredati. Attualmente sono destinati a casa vacanze e ci hanno permesso di far conoscere la nostra realtà. Quest’anno con la Ryder Cup abbiamo affittato tutto per molto tempo.

Da 7 anni il turismo golfistico dal nord Europa, dalla Scandinavia, dal Belgio, dalla Germania ci ha dato grandi soddisfazioni. E’ una nicchia facoltosa che dispone di tempo, si fermano anche un mese, alcuni sono nostri abbonati e con il passaparola e i tour operator hanno iniziato ad avvicinarsi nuovi giocatori.

Abbiamo fatto vivere così le case, molta gente viene, le vede e si avvicina. Prendono la casa e scoprono i vantaggi, Monterosi non è Roma, i costi sono decisamente più contenuti pur trovandosi a mezz’ora da Roma. Se pensi poi che abbiamo inaugurato lo scorso anno una piscina olimpionica e stiamo per concludere i lavori del nuovo hotel, questo fa capire quando il turismo sia il nostro target.

D: Gestisci un circolo prestigioso,18 buche disegnato da “Robert Trent Jones Jr., oltre a 9 buche executive, un’accademia ed un campo pratica, piscina, posizionato in una vallata di 160 ettari con ville e appartamenti, praticamente il paradiso.
E’ un circolo “Non Equity”, puoi spiegare per chi non conosce questa definizione, in cosa consiste?
A.P. Questo è un circolo Non Equity, c’è un proprietario ci sono degli abbonamenti. Questo significa che nel nostro circolo l’aspetto economico, la gestione, i costi di manutenzione e le responsabilità sono unicamente a carico della proprietà.

Un errore che fanno ancora in tanti è che chiamano tutti “soci”, ma in realtà non sono soci.Soci sono quelli dei circoli privati, gli altri sono abbonati. Negli “Equity Club” le spese vanno in capo ai soci in quanto proprietari .

A Terre dei Consoli abbiamo un po’ rivoluzionato il mercato golfistico in Italia perchè abbiamo capito che innanzitutto le persone andavano avvicinate e non spaventate creando appunto delle formule di abbonamento, flessibili.

D: La professionalità c’è, la comunicazione fa la sua parte e il nuovo anno propone formule di abbonamento flessibili. Ci sono due fasce di potenziali giocatori: studenti e “over”. Cosa ne pensi avendo due figli che vanno a scuola?

A.P Ti dirò, da tanti anni esistono i progetti scuola, li ho fatti anch’io nel 2000. A Terre dei Consoli venivano i ragazzi quattro ore a settimana, ne parlavo con Paolo Battistini che lavora a Lainate ed è un ragazzo eccezionale. Paolo fa parte del consiglio PGA e nella sua carriera ha fatto 1200 lezioni ai bambini durante le scuole sai quanti hanno cominciato?

Un motivo è culturale, in Italia i bambini quando giocano a golf si divertono durante l’ora di lezione, dopodiché quando si devono mettere in moto i genitori diventa difficilissimo perché tanti bambini (sette su dieci) già fanno altre attività, molto spesso il golf non è vicino.

Lo vedo con mio figlio, fa basket tre volte la settimana, Monterosi rispetto a dove abitiamo è a 30 minuti e al golf deve portarlo mia moglie che lavora, non è semplice.

Il concetto scuola sarà riproposto, provando ad organizzarlo con dei pulmini per supportare i genitori.

Noi dobbiamo continuare ad insistere e coinvolgere i giovani, ma dobbiamo parallelamente investire su chi ha tempo e possibilità, gli over gli over 70 sono quelli che hanno risorse e hanno soprattutto del tempo, sono automuniti. Rappresentano una fetta enorme, anziché fargli bere l’amaro al baretto possiamo portarli qui, non manca il   torneo di carte ogni tanto e si divertono, giocano lo spaghetto e hanno voglia di fare.

D: I così detti  “habitué  del green” temono i nuovi arrivati, con handicap presi in fretta. L’idea di un tutoraggio: socio nuovo con socio senior o l’idea di li accompagnarli in campo agevolandone l’inserimento, potrebbe essere di supporto anche per ripassare le regole in modo amicale?

A.P. Assolutamente sì noi abbiamo 27 buche e nove sono family ex equo, dove vengono portate queste persone.

Io sono assolutamente a favore del tutoraggio, ai soci abbonati che aiutano il circolo può regalare l’iscrizione alla gara.

Lo scambio in cui tutti sono contenti è un processo che inizia con Franco, che ha fatto il giro con Carlo e ha scoperto un po’ di cose, così quando torna a casa lo racconta agli amici e diventa l’argomento da cena, basta cominciare.

D: Abbiamo ancora pochi minuti…. ma la domanda è obbligatoria, ci hai parlato di un’influencer. Puoi dire già il suo nome?

A.P. Se hai visto le immagini della Ryder la gente diceva “wow”, non se lo aspettavano tanto divertimento.

Io ho portato mia moglie, a cui avevo insegnato a giocare dopo il Grande Fratello. Nel tempo aveva smesso di giocare, ma vedendo l’entusiasmo della Ryder è impazzita e ha ricominciato a giocare a golf. E’ Lei l’influencer della PGA. Personalmente mi sono astenuto dalla votazione del consiglio, ma è stata votata all’unanimità non per il numero dei suoi follower (606 mila n.d.r.), ma per la credibilità che ha. Serviva una persona spiritosa , credibile, brava nel suo lavoro e possibilmente una donna.

Tua moglie, Katia Pedrotti è mamma, lavora, vive il quotidiano come moltissime donne di oggi e ha ricominciato a giocare a golf!
Grande @MissKatia, ora attendiamo le notifiche di Instagram!
Il tempo della nostra intervista è volato, ringraziamo AscanioPacelli per la sua disponibilità, oltre cheper  la simpatia e la puntualità nonostante il nostro incontro sia avvenuto durante le recenti festività.

Secondo il calendario cinese il 2024 (10 febbraio) sarà sotto il segno del Drago Verde di Legno, un simbolo che promette fortuna, prosperità e un flusso energia positiva che noi auguriamo a tutto il mondo del Golf!  ImmobilGolf - Logo dorato

Pubblicato il: 29 Gennaio 2024

CONDIVIDI L'ARTICOLO SU: