Destinazione Piemonte, terra di emozioni e di Golf

Il Golf regala esperienze insostituibili, si creano amicizie e si percorrono chilometri per  scoprire luoghi nuovi con campi fantastici. Senza la passione per questo sport non si avrebbe la possibilità di scoprirli e amarli ed è lo sport che permette di osservare il mutare delle luci e dei colori buca dopo buca, restandone meravigliati, sempre, come fosse la prima volta.

Il nostro viaggio è in direzione Piemonte, esattamente Agrate Conturbia in provincia di Novara, per ritrovare amici giunti da tutta Italia e conoscerne di nuovi. 

Siamo nel Golf Club di Castelconturbia sullo sfondo del massiccio del Monte Rosa con gli amici di IGFR (Rotariani e amici golfisti) che da ogni dove si ritrovano per disputare tornei di golf sempre pensando e rendendo concreti progetti utili alla collettività.  

Ad accoglierci il Direttore Andrea Gatti già Direttore al golf club Le Fonti e precedentemente Segretario del golf club Argenta con  Francesco Matassa, qui da oltre 10 anni prima come marshall, ora  come segretario sportivo insieme ad un Team attento e cordiale hanno reso queste giornate perfette.

Intorno a noi un territorio sorprendente: il lago Maggiore, l’arcipelago delle Isole Borromee,il Castello Visconteo di Locarno, la Rocca di Arona e la Rocca Borromea di Angera, i giardini del Parco nazionale della Val Grande e del Parco naturale della Valle del Ticino, riserva della biosfera UNESCO. 

Ma in questi giorni, 6 e 7 aprile, la nostra attenzione è focalizzata sul torneo sportivo in cui IMMOBILGOLF è presente e sul campo, progettato dal geniale Robert Trent Jones Sr. Un campo realizzato su una superficie di oltre cento ettari, tre i colori che compongono il percorso di 27 buche, rosso, blu e giallo (il più bello), comprendendo e ampliando l’area delle preesistenti 9 buche, tra alberi secolari, ruscelli, laghetti e leggere ondulazioni del terreno, per dare forma, a giudizio dello stesso architetto, a uno dei suoi campi meglio riusciti che si integra armoniosamente nell’ ambiente.

Accanto alla maestria di  Robert Trent Jones Sr., architetto anglo-americano che ha progettato o riprogettato più di 500 campi da golf  vediamo l’opera di  grandi nomi dell’architettura italiana: Vico Magistretti e Ugo Bartorelli che su commissione della Immobiliare Golf Castelconturbia S.p.a. realizzarono  negli anni 1980-1984 l’intera area in cui prima e dopo il gioco si è ospiti di questo circolo. 

E sorpresa anche per chi non gioca, dalla club house si può godere della vista di tre buche, la 7, la 8 e la 9 del percorso giallo i cui arrivi avvengono davanti allo sguardo meravigliato di chi osserva, oltre alle due 9 dei restanti percorsi rosso e azzurro.

Lo sviluppo della Club-house e delle aree dedicate agli abbonati e ai visitatori è frutto di  progetto nato seguendo la logica delle esigenze del golfista, un percorso scandito dalle tappe che formano la routine della giornata ideale e oggi questo progetto è oggi icona di quella semplicità che ha contraddistinto un’ epoca.

Ma la storia di questo circolo ha origini ben più lontane, nel 1898 era già presente col nome Couturbier Golf Course, era l’unico campo da golf in Piemonte, quando in Italia ne esistevano solo due (il primo è stato il Sorrento Golf Club, fondato nel maggio 1895 a Sorrento, aveva nove buche).

Voluto dal conte Gaspar Voli con 9 buche costruite sui terreni del vicino Conte Avogadro di Collobiano, il campo era lungo 2000 yards ed il par 36 e contava frequentazioni come i Savoia.

Una storia importante fino al 1963. Nel 1984 viene rifondato con il nome di Golf Club Castelconturbia ed affiliato alla F.I.G. 

Il campo pratica, con annesse le tre buche di pratica, viene inaugurato nel 1986 e poi, uno alla volta, i tre percorsi fino all’apertura al gioco di tutte le 27 buche nel settembre 1987.

Ha ospitato per due volte l’Open d’Italia  nel 1991  e  nel 1998 , una volta il  Challenge Tour  nel 2020 , una volta l’ Alps Tour nel 2022 ed il record sul percorso, 66 colpi, è detenuto da Josè Maria Olazabal e Costantino Rocca.

Un campo a dir poco strepitoso nel quale trascorrere momenti di gioco intriganti. E per chi avesse voglia di provare la magia di abitare nel Green, qui  sono state realizzate 140 abitazioni perfettamente integrate nel paesaggio, con metrature varie, giardini privati curati da una squadra di giardinieri esperti, piscina, campo da tennis, calcetto, da parcheggi sotterranei e ben inseriti nel contesto naturale, ma soprattutto con un servizio di guardianaggio e security che garantiscono sonni sereni.

La curiosità: lungo il percorso incontrerete un piccolo chalet con un’ampia terrazza che domina il fairway, e se sarete fortunati anche qualche daino, questa è la prima vera Club-house d’Italia con tanto di targa che indica la data di costruzione. Irrinunciabile chiudere gli occhi e riaprirli immaginando di poter vedere eleganti signori con grandi baffi e pantaloni a quadri con  signore con lunghi vestiti bianchi e graziosi cappellini che senza telemetro, colpiscono con naturalezza la palla con  swing perfetti.

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