Di Donato di Ponziano
Pubblicato il: 04 Aprile 2024
Sono stati tanti i professionisti di golf che ho conosciuto nella mia carriera e tra coloro che hanno lasciato un segno nel mio cuore vi è sicuramente Alberto Croce. Chi non ha avuto la fortuna come me di conoscerlo, ha purtroppo perso qualcosa di prezioso; la sua umanità ed il suo enorme talento golfistico, sono sempre state le sue doti più importanti. Alberto Croce ha scritto pagine di storia del golf che rimarranno per sempre, a testimonianza di qualcosa di speciale che non tutti, come lui, sono in grado di poter vantare.
Che significato ha avuto per te l’ essere nato golfisticamente all’Acquasanta?
Direi che ha un significato per me importantissimo. E’ il più storico campo italiano. Ma la cosa che ritengo più importante sia quella di essere cresciuto a fianco di figure del calibro di Ugo Grappasonni e Pietro Manca. Poi è stato altresì fantastico condividere il mio percorso nel golf con gli amici caddies poi passati professionisti come Roberto Bernardini, Luciano Grappasonni, Eugenio Ridolfi e altri dell’epoca.
Chi è stato il professionista di golf che ha ti ha ispirato di più da giovane?
Non c’è dubbio: ARNOLD PALMER; un grande giocatore. Lo ammiravo ogni volta che vinceva le più grandi gare al mondo, ammiravo il suo swing e il modo di giocare.
Quali pensi siano le doti per diventare un campione?
Innanzitutto direi tanta pratica ed allenamento. Bisogna veramente sacrificarsi con passione allo sport per provare a diventare un campione. Aggiungerei che ci vuole anche tantissimo talento, una dote innata in ogni campione.
Cosa manca al golf italiano per diventare uno sport conosciuto in Italia?
Per far conoscere questo sport secondo me mancano più campi pratica; più strutture di libero accesso a prezzi economici. Se avessimo strutture di pratica, come nei paesi anglosassoni, ci sarebbe molta più gente in grado di apprezzare il golf. Poi come ogni cosa, chi inizia ne parla in famiglia e tra amici e conoscenti, che magari a loro volta parlano della loro esperienza. Questo potrebbe essere un meccanismo di passaparola virtuoso . Per me in questo momento mancano golfisti.
Hai giocato con tanti campioni, chi è stato colui che hai apprezzato di più?
Direi Tom Watson. Uno swing perfetto. Come lo vedi in campo pratica con quella facilità di gioco, lo vedi in gara anche sotto pressione; con lo stesso swing e stessa facilità di gioco.
Ho avuto l’onore di giocare con lui in un British Open Senior e devo dire che è anche una splendida persona a livello umano sia in campo che fuori. Direi grande apprezzamento per TOM WATSON.
Hai avuto tanti allievi e allieve che hanno contribuito a far crescere il golf italiano, raccontaci la tua esperienza.
La mia miglior esperienza è stata allenare la Nazionale di Golf femminile per circa trent’anni. Ho avuto modo di conoscere le migliori giocatrici al mondo e nel mio piccolo spero di aver contribuito alla loro crescita sportiva.
Il golf italiano è cambiato in meglio o in peggio rispetto al passato?
Direi in meglio per molti aspetti come il fatto che si stia aprendo le porte a tutte le persone di ogni estrazione sociale e per tutte le tasche. Anche se come ho detto prima manca ancora molto per avere più golfisti, ora chiunque può può approcciare al nostro sport, mentre in passato era molto esclusivo ed oneroso. Di contro direi in peggio perché si è persa quell’educazione sportiva che in passato si poteva vedere tra i Signori che giocavano; mi piacerebbe vedere un po’ più di etichetta sia in campo che fuori.
Per anni sei stato il maestro titolare di Monticello, quali sono i ricordi più belli di quella esperienza?
Ho passato gran parte della mia vita a Monticello; ero giovane avevo 29 anni. Era uno dei campi più importanti ed esclusivi d’Italia. E’ stato un onore lavorare a Monticello. Poi da Maestro titolare è stata una grande esperienza aver lavorato a fianco dell’allora Titolare ALDO CASERA.
Mi ha fatto crescere molto. E’ stato bello poi aver visto passare tantissimi Assistenti; spero di aver dato loro qualcosa nella loro crescita lavorativa.
Hai cresciuto tanti giovani professionisti di golf, chi è stato colui che ti ha dato più soddisfazione?
Senza dubbio tu Donato, sei stato il mio assistente a Monticello ed hai saputo conquistare come professionista una posizione di altissimo livello a livello mondiale. Sono felicissimo ed orgoglioso che tu abbia fatto una grandissima carriera.
Cosa dire: grazie Alberto per avermi permesso di poter imparare da te, grazie per essermi stato vicino ed avermi dimostrato sempre il tuo affetto e la tua considerazione. Sei stato un esempio eccezionale di umanità e professionalità ineguagliabili. Hai scritto tanta storia del golf italiano e questo rimarrà al di là dei riconoscimenti che meriti. D.D.P.