Una costellazione per il Dolomiti Golf Club

Ci troviamo a Sarnonico in Val di Non, a 975 metri slm. un’altezza che regala temperatura e golf ideali.

Visitiamo il Dolomiti Golf Club accompagnati da Leonardo Borzaga, responsabile marketing e relazioni pubbliche.

Qui, praticamente in paradiso, il campo è sviluppato su di un territorio pianeggiante con leggeri dislivelli che non impongono l’uso della golf car. Un percorso di 18 buche, tecnicamente considerato uno dei più impegnativi dell’arco alpino.

Con il suo tracciato indiscutibilmente suggestivo su un’ estensione di 55 ettari presenta importanti differenze tra le prime e le seconde nove, motivati da tempi di costruzione diversi.

Le prime nove buche si snodano nella pineta e sono dei primi anni ’90 mentre le seconde sono state completate nel 2004 su progetto dell’architetto locale Luca Borzaga, in sinergia con l’architetto francese Michele Niebdala.  Una sinergia che ha saputo valorizzare il contesto naturale creando un piacevole impatto scenografico, infatti la buca 12 regala uno scorcio  sul paese di Cavareno, la 13 è rivolta verso Sarnonico, la 14 sulla borgata di Fondo e nel punto più alto del campo, la 16 lo sguardo è volto al campanile della chiesa di Seio e sullo sfondo i primi paesini dell’Alto Adige.

Anche su queste buche i green sono tanto perfetti da sembrare dipinti e su tutto il campo incontriamo numerosi laghetti e bunkers tanto profondi quanto intriganti al giocatore più abile.  Su queste buche gioia per gli occhi, ma anche gioia per lo score che solitamente migliora grazie agli ampi fairways.

Mentre in tutto il Paese si lamentano problemi di siccità qui campo e green sono il simbolo di un territorio in cui l’acqua non manca.   

Come ci racconta Leonardo Borzaga, oltre ai laghetti interni al campo, la Val di Non possiede un prezioso bacino artificiale Il c (prende il nome dall’antico eremo cinquecentesco di Santa Giustina) alimentato principalmente dalle acque del torrente Noce, la sua natura è di bacino idroelettrico e nel caso di necessità esiste la possibilità di attingere acqua dal lago.

Dalla chiacchierata con Leonardo Borzaga e dagli incontri sul campo emerge un’atmosfera di grande cordialità tra i frequentatori che, ad ogni stagione tornano con gioia.

Il campo è aperto da metà marzo a fine novembre, dipende naturalmente dalla neve, ma la  parte più vivace è tra maggio e settembre.                          

A questo proposito parliamo di chi già lo frequenta: molti i green fee  di giocatori tedesco austriaci (circa il 90%) mentre tra luglio e agosto gli italiani dimostrano grande apprezzamento.

La passione di chi lavora qui è palpabile, dalla segreteria ai sei addetti al verde che hanno in gestione oltre al driving range, alle diciotto buche anche due putting green, quattro buche par 3 per executive e due campi da calcio e non tralasciano di testare tutto ciò che di nuovo viene proposto per la cura del verde.

Tanta passione e attenzione anche al sociale, parliamo di un progetto che per IMMOBILGOLF è di grande importanza: Golf4Autism. Un progetto in cui crediamo profondamente e qui al Dolomiti Golf Club ha trovato un suo spazio per essere praticato.

Dalla nostra chiacchierata con Leonardo Borzaga emerge la volontà di offrire un golf a cinque stelle, aggregante e inclusivo.

Sarà la temperatura paradisiaca, sarà l’entusiasmo di chi incontriamo sul campo o l’espressione soddisfatta di chi, giocato sta ora caricando la sacca in auto, ma le stelle per  Dolomiti Golf Club sono almeno 6! Come la luminosa costellazione di Orione

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